Nella mia breve esperienza di dispensatore di elisir, sono rimasto spesso sorpreso della potenza degli odori nell’interagire con la psiche. Nulla come un profumo può attivare con fulminea rapidità e intensità ricordi seppelliti nell’inconscio. In alcuni trattati sulle relazioni fra odori e comportamenti, umani o animali che siano, si usa dire che i profumi sono tra le “ancore” più efficaci per archiviare nella mente sensazioni o esperienze, in modo da poterle poi ritrovare con facilità. Questo sistema di “etichettatura” è molto simile a quello utilizzato per marcare e ritrovare rapidamente i files archiviati su un supporto magnetico, una relazione biunivoca tra un piccolo “flag” e un grande quantitativo di dati. E quando scatta il meccanismo di riconoscimento si scatena quasi una reazione a catena, che libera a cascata una mole impressionante di sensazioni.
Qualche esempio? Partiamo dalle reazioni provocate da quelli che chiamo “i profumi semplici”. Quasi tutti, sentendo l’odore della lavanda, pensano alla biancheria, al pulito e spesso agli armadi e ai cassetti dove la nonna poneva quei piccoli sacchetti di stoffa imbottiti di lavanda raccolta ed essiccata l’anno prima in giardino. Se, invece, fate annusare della benzaldeide, che è poi la base dell’odore di mandorla, a moltissime persone viene in mente la scuola e non l’orzata. Infatti, definiscono questo odore Coccoina: ricordate quei bei barattoli di alluminio con la colla in pasta?
Ogni volta che vaporizzo del tiglio (il tilleul francese o il lime inglese, ma non dei Caraibi!) assisto quasi sempre a reazioni positive, a sorrisi, a un rilassamento immediato dei muscoli facciali e a sorprendenti desideri di raccontare episodi della propria giovinezza. Ciò è dovuto al fatto che, fino a non molto tempo fa, quasi tutti i viali delle città erano alberati con tigli e che, passeggiando durante la loro fioritura, era spesso il loro odore che dominava su tutto. Un altro esempio è costituito dalle associazioni spontanee che si creano tra fragranze e alcuni ambienti o luoghi. Vi sono persone cui ho chiesto di immaginarsi un viaggio che, partendo dalla Sicilia, raggiungeva il Marocco per poi concludersi, a Natale, in un castello scozzese. E subito dopo, spruzzando tre Room Spray di Floris, sono riuscito a farglielo vivere intensamente, con loro grandissima sorpresa.
Se si predispone il soggetto a quello che annuserà, l’effetto di un pompelmo e mandarino (Grapefruit&Rosemary), di un accordo di legni esotici, spezie e vaniglia (Oriental Bouquet) e quindi di chiodi di garofano, cannella, arancio e brandy (Seasonal Spices), sarà efficace quasi quanto un documentario del National Geographic. Particolare è il caso dei profumi che sfruttano il principio della comunicazione “chimica”, utilizzando essenze assimilabili ai feromoni, analoghe a quelle con cui gli animali marcano il loro territorio o segnalano agli altri membri della colonia la presenza di cibo o di un pericolo. Fin dagli albori della profumeria, l’uso di secrezioni ghiandolari animali quali lo zibetto, il castoreum, l’ambra grigia o il musk ha caratterizzato i profumi più sensuali ma anche più duraturi, visto che queste sostanze prolungano la persistenza anche delle note più evanescenti.
Questi odori sono molto vicini a quelli secreti naturalmente, in piccole quantità, da uomini e donne in particolari situazioni (innamoramento, corteggiamento, accoppiamento ma anche ira e fatica fisica) e che quindi fungono da calamite chimiche naturali e certamente attraggono con estrema efficacia l’attenzione. Sulle loro effettive capacità, poi, di conferire poteri speciali a chi li indossa, non posso garantire nulla, e sono personalmente convinto che non potranno mai compensare carenze di charme o di stile nell’approccio! È però impressionante vedere come queste fragranze dai “fondi” corposi e sensuali, non appena le si avverte nell’aria, possano riportare alla mente, in un lampo e in modo vivissimo, persone che li indossavano incontrate in passato e come facciano rivivere le stesse emozioni che si provarono quando li si incontrò.
Alcuni profumi estremamente “personali e originali” possono farsi interpreti di un particolare tipo di persone o di luoghi molto speciali. Così Knize Ten, il profumo cuoiato per eccellenza, creato nel 1924 per i suoi sentori di pelle antica e legni stagionati, è stato definito “il profumo del notaio”, oppure il Cuir de Russie di Creed, profumo preferito da Napoleone III, riesce a essere la quasi perfetta rappresentazione di una sera di novembre entrando in Notre Dame a Parigi. Dandy di D’Orsay, misto di cognac e tabacco, è il profumo ideale per un giovane manager che ama i particolari di buon gusto, Tabarome Original di Creed è stato definito un profumo da commercialista o da broker, mentre Elite di Floris, estremamente maschile con i suoi sentori di bergamotto, legni, muschi, patchouli e lavanda, ma con un sagace accenno di tuberosa, è il profumo dell’imprenditore di successo che tollererà da parte del suo direttore commerciale solo un profumo della levatura di Blenheim Bouquet di Penhalighon’s o J.F. di Floris.
Questi profumi fanno parte dell’Olimpo di capolavori della profumeria. E vanno degustati e scelti in ambienti appropriati, come i grandi vini. L’Italia è il paese che vanta la migliore selezione di luoghi ove si possono degustare le fragranze artistiche con calma, assistiti da amanti della materia e scoprire ogni volta le sfumature, i bouquet, le originalità di quadri olfattivi unici. L’ultimo nato, voluto e realizzato da chi vanta una lunga e appassionata esperienza nel campo, è Calè-Fragranze d’Autore, e si trova a Milano in via Santa Maria alla Porta. N° 5...