Chi realizza tali creazioni artistiche è comunemente definito “naso”. Curiosamente l’organo sensitivo più coinvolto nella sua arte è utilizzato per definire il suo mestiere. C’è da domandarsi perché i pittori non si chiamino “occhi”, i musicisti “orecchio” ed i cuochi “bocca”……..
In effetti, ai creatori di profumo non piace molto essere chiamati nasi, ma d’altra parte il termine profumiere identifica sia l’artefice che il commerciante, creando confusione.
Ma chi sono i “nasi”, come imparano il mestiere, come creano, come vengono scelti?
Creare profumi
Innanzitutto è bene sapere che poche arti hanno così tanti elementi base con cui creare. Gli oli essenziali disponibili per l’arte della profumeria sono oltre quattromila. Un bravo creatore in genere ne utilizza almeno trecento, la cosiddetta palette. Conoscerli bene implica un “solfeggio” difficilissimo e lunghissimo che obbliga ad un continuo esercizio quotidiano di riconoscimento e di combinazioni alla ricerca di nuovi accordi ed armonie.
Spesso un “naso” ha alle spalle un lunghissimo tirocinio all’ombra di un maestro che lo ha obbligato ad una ferrea disciplina, ad un ordine mentale assolutamente rigoroso, a esercizi di riconoscimento, memorizzazione, associazione snervanti per ottenere che, leggendo una ricetta di un profumo, egli riesca a “sentire” nella sua testa il profumo che ne risulterebbe, senza averlo mai annusato. Tutto questo perché, come il pittore ed il musicista, anche il “naso” comporrà nella testa prima che con le mani.
Comporre profumi è un’arte. Un naso comunica con la sua lingua che è fatta di emanazioni intangibili, invisibili, silenziose ma efficaci ed immediate come sanno esserlo la musica dei musicisti o le immagini di pittori e fotografi. Come loro il naso può tradurre storie, emozioni, ricordi in un mezzo espressivo che è comprensibile a tutti, indipendentemente dalla lingua.
Nella mia breve storia professionale di “aedo dell’arte del profumo” ho incontrato un buon numero di creatori e molti di loro, incluso coloro cha avevano all’attivo dei capolavori indimenticabili, mi hanno stupito per la spontaneità, la semplicità, l’umiltà. In questo ho sempre trovato conferma che l’arte non ama il clamore, i palcoscenici, l’esibizione ma, piuttosto la riservatezza, la pacatezza, la fruizione senza fretta.
Spesso sono persone molto legate alla famiglia, alla terra, alle tradizioni ed ai luoghi vivi.
Campagne brulicanti di attività, isole fuori dai circuiti del turismo, cascinali di montagna, sono sovente i luoghi in cui vivono o si ritirano per creare.
Essenze e filosofia
Alcuni sono, senza rendersene conto, dei filosofi che non scriveranno mai una riga sulle proprie teorie ma che tentano di dare vita olfattiva alle loro utopie. Altri creano mondi fantastici ed esseri fatati, fanno rivivere passioni travolgenti ed evocano luoghi incantevoli. Vi è poi chi ha la dote di saper imprigionare la miscela di odori di un luogo reale, fin nelle più nascoste sfumature e riprodurli con un’efficacia sorprendente, quasi con un approccio iperrealista.
Ancora più intriganti sono quelli che riescono ad abbozzare delle storie, dei racconti con pennellate precise e decise, così efficaci da indurre chi le sentirà a completare il racconto a modo suo, esaltando la possibilità di sentire propria quella fragranza che diventerà irrinunciabile compagna di vita.
Ma molto spesso le più belle creazioni sono scritture a quattro mani. Occorre un bravo committente-sceneggiatore che porti il naso dentro alle storie, i luoghi e che gli spieghi tutte le diverse trame che stanno dentro a quei racconti e che lo spinga ad isolare mentalmente le note caratteristiche di quei modi, passioni, emozioni per poi ricavarne una sinfonia emozionalmente intensa e vitale.
Collaborazione a più “nasi”
Un lavoro di equipe tra due creativi che porta alla creazione di qualcosa che deve il suo motivo di esistere non a scelte di marketing, al trend del momento, ma a sensazioni ed emozioni molto intense che avranno valore nel tempo, al di là di mode e tendenze.
Può avvenire che un “naso” operi per più case di profumeria artistica come nel caso Isabelle Doyen quando crea assieme a personaggi quali Camille Goutal di Annick Goutal o René Schifferle di Les Nez, ma è proprio in questi casi che si comprende come, a parità di naso, ogni duo creativo, sia in grado di esprimere entità creative assolutamente diverse, con stili perfettamente distinti.
Oppure lo stesso duo può lavorare per diversi progetti e se le caratteristiche dei progetti sono davvero uniche e ben caratterizzate, se i due creativi le hanno studiate a fondo e le hanno davvero sviscerate, le loro creazioni saranno perfette espressioni di due “storie creative” totalmente distinte come è facile verificare comparando, per esempio, le creazioni mie e di Maurizio Cerizza, per Profumi di Pantelleria o per Calé Fragranze d’Autore.
E’ ovviamente necessario che vi sia un estremo rigore e che non si ceda a compromessi per poter dare voce a intense emozioni. Sì perché le composizioni olfattive devono soprattutto scuotere le passioni, le reazioni istintive, scatenare inattese emozioni. Solo se veniamo attratti irresistibilmente da un profumo, come capita a volte passando di fronte a dei quadri esposti in un museo e improvvisamente ci soffermiamo davanti ad un’opera senza sapere perché, come fulminati e ci avviciniamo per coglierne l’anima, la creazione avrà colto il segno, ovvero di rappresentare efficacemente qualcosa che per noi è intimo, vivo, vero, sia esso gioioso o struggente, in poche parole emozionante.
Ma come fanno i nasi, singoli o in duo con un narratore-creatore, a creare dei capolavori? Fermo restando che alla base ci vuole una ottima conoscenza tecnica, fatta di un lungo solfeggio e di una autocritica estremamente sviluppata, non vi è modo di prevedere se un naso sarà un vero artista o un buon riproduttore di capolavori. Gli artisti, in ogni campo, vanno scoperti. Si esercitano per anni, prendono strade sbagliate, ritornano sui loro passi, per anni creano per sé senza rivelarlo ad altri e poi, un giorno, l’occasione o il coraggio li portano a rivelare al mondo la loro opera più nascosta, e l’occasione spesso è l’incontro con quella ”anima gemella” che non sapevano di cercare e con cui riusciranno ad esprime appieno le loro potenzialità, sgrezzando quella creatività che hanno nel frattempo maturato e migliorato e portandola alla sua massima espressione.
Coraggio e curiosità
Ci sono scuole di profumeria, soprattutto in Francia, ma solo il lungo lavoro di bottega, la capacità di osare, il coraggio di non scoraggiarsi, l’affidarsi all’istinto e la curiosità sempre viva che porta a notare quei piccoli particolari della vita che innescheranno la creatività, sono gli ingredienti che, se ben calibrati, possono dare vita ad un artefice di profumi artistici.
Creatori di storie profumate, che nascono da storie raccontate, che a loro volta faranno nascere in ogni estimatore, nuove personalissime storie di cui il profumo sarà l’incipit... In questo contesto, non condizionato da compromessi, nascono i profumi d’autore sul cui valore lasciamo, come è giusto che sia, ai posteri l’ardua sentenza. Noi ne godremo volentieri la bellezza senza domandarci se saranno o meno capolavori in futuro, ma traendo gioia e emozione dal farci affabulare dalle loro stupefacenti storie…..